Pagina:Pulci - Morgante maggiore I.pdf/33

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14 il morgante maggiore.

64 Vedendosi venuto il porco addosso,
     Gli dette in su la testa un gran punzone40,
     Per modo che gl’infranse insino all’osso,
     E morto allato a quell’altro lo pone:
     Gli altri porci, veggendo quel percosso,
     Si misson tutti in fuga pel vallone;
     Morgante si levò il tinello in collo,
     Ch’era pien d’acqua, e non si muove un crollo.

65 Dall’una spalla il tinello avea posto,
     Dall’altra i porci, e spacciava il terreno;
     E torna alla badia, ch’è pur discosto,
     Ch’una gocciola d’acqua non va in seno.
     Orlando, che ’l vedea tornar sì tosto
     Co’ porci morti, e con quel vaso pieno,
     Maravigliossi che sia tanto forte;
     Così l’abate: e spalancan le porte.

66 I monaci veggendo l’acqua fresca,
     Si rallegrorno, ma più de’ cinghiali;
     Ch’ogni animal si rallegra dell’esca;
     E posono a dormire i breviali41:
     Ognun s’affanna, e non par che gl’incresca,
     Acciò che questa carne non s’insali,
     E che poi secca sapessi di vieto;
     E le digiune si restorno a drieto.

67 E ferno a scoppia corpo42 per un tratto,
     E scuffian43, che parien dell’acqua usciti;
     Tanto che ’l cane sen doleva e ’l gatto,
     Chè gli ossi rimanean troppo puliti.
     L’abate, poi che molto onore ha fatto
     A tutti, un dì dopo questi conviti,
     Dette a Morgante un destrier molto bello,
     Che lungo tempo tenuto avea quello.

68 Morgante in su ’n un prato il caval mena,
     E vuol che corra, e che facci ogni pruova,
     E pensa che di ferro abbi la schiena,
     O forse non credeva schiacciar l’uova;
     Questo caval s’accoscia per la pena,
     E scoppia, e ’n sulla terra si ritruova.
     Dice Morgante: Lieva su, rozzone45;
     E va pur punzecchiando collo sprone.