74 Ed avviossi inverso la marina:
Lascianlo andar, che Dio gli dia buon vento.
Orlando adopra ogni sua disciplina
Di dare intanto al fatto compimento,
Ed ordina la gente saracina,
E di partirsi fa provvedimento:
Gano avea fisso nel mezzo del core
Di far quel che poi fece il traditore.
75 E come e’ vide Rinaldo partito,
Un dì ch’Orlando da lui si dismaga,
Vedesi il campo libero e spedito
Di tradimenti, anzi nel mar dibaga:
A Diliante in camera n’è ito,
E di parole cortese l’allaga;
Disse: Pagan, chi mi fa cortesia,
Non gli farei mai inganno o villania.
76 Perchè da te ben servito mi tegno,
Non posso far ch’io non ti dica il vero;
Ed anco parte il farò per isdegno,
Ch’i’voglio aprirti tutto il mio pensiero;
Ma la tua fede mi darai per pegno,
Se vuoi ch’io dica il fatto tutto intero:
Tu giurerai nol dir per Macometto.
Disse il Pagano: E così ti prometto.
77 Or nota quel ch’io dico, Diliante:
Calavrione in Francia è ito in fretta,
E va sozzopra il Ponente e 'l Levante,
Per far del Veglio vostro la vendetta,
Al qual se amico fui, sa Trevigante:
E tal c’ha ’l fico in man,14 ne cerca in vetta,
E porterà di questo fatto pena
Molti, che ricordar l’udirno appena.
78 E chi l’uccise bee col tuo bicchiere,
E mangia sempre e dorme e parla teco,
E come Giuda è teco a un tagliere,
E nel catin tuo intigne, e tu se’ cieco;
Pensai che tu fingessi non sapere:
Quel cavalier ch’Orlando ha qui con seco,
Conoscil tu ancora, o sai il suo nome,
O volleti Rinaldo mai dir come?