9 E disse: O Guottibuoffi, egli è venuto
L’ultimo dì per la gloria di Carlo;
E ’l conte nostro non t’ha mai creduto,
Che si voleva il campo rafforzarlo:
Questo è Marsilio traditore astuto,
Che a tradimento viene a ritrovarlo;
Però che segno di pace non parmi,
Ch’io veggo a tutti rilucer qua l’armi.
10 Or son le profezie di Malagigi
Adempiute per sempre a questa volta:
Io sento insin di qua tremar Parigi:
O Ganellon, tu hai pur fatto colta,
E ristorato Carlo de’ servigi.
E detto questo, al caval dette volta
E scese presto gualoppando il monte,
E ritornò dove lasciato ha il Conte.
11 Aveva Orlando strana fantasia
Quella mattina; e veggendo venire
Ulivier che correva tuttavia,
Gridò da lungi: Questo che vuol dire?
Disse Ulivier: Mal, per la fede mia;
Non mi volesti iersera appena udire:
Marsilio è qua che t’arreca il tributo
Con l’arme; e ’l mondo è con seco venuto.
12 Tutti i baroni a Orlando d’intorno
Furno in un tratto, ed ognun confortava
Che si dovessi sonar presto il corno:
Orlando presto in sul caval montava
E Sansonetto, e in sul monte n’andorno:
E come e’ giunse, d’intorno guardava,
E ben cognobbe che Marsilio viene
Per dar tributo di future pene.
13 E poi si volse inverso Roncisvalle,
E pianse la sua gente dolorosa,
E disse: O trista, o infortunata valle,
Oggi sarai per sempre sanguinosa!
Quivi eran molti già intorno alle spalle,
E tutti consigliavano una cosa,
Da poi che pure il caso è qui transcorso,
Che si chiamassi col corno soccorso.