77 E mandò prima imbasciadori a quelli,
Là dove Desiderio era attendato,
Che dovessin partir co’ lor drappelli,
E come egli era in Italia chiamato,
Per discacciar della Chiesa i rebelli;
Che si ricordin pel tempo passato,
Come altra volta con ispada e lancia
Provato avevan le forze di Francia.
78 E finalmente alla battaglia venne,
Dove il pian vercellese par che sia:
Il perchè Desiderio non sostenne,
E fu costretto fuggirsi in Pavia,
Dove Carlo assediato un tempo il tenne;
E intanto andò con la sua compagnia,
Poi ch’egli avea la sua superbia doma,
A vicitare il Pontefice a Roma.
79 Grande onor fece il sommo padre santo
A Carlo, lieto del suo avvenimento,
Restituite le sue terre intanto,
E aggiunto Spoleti e Benevento;
E così in Roma dimorato alquanto,
Perchè molto Adrian ne fu contento,
E satisfatto alla sua devozione,
Si dipartì con gran benedizione.
80 E perchè Desiderio avea lasciato,
Com’io dissi, assediato in la sua terra,
Come folgore indrieto ritornato,
Tanto lo strinse finalmente e serra,
Che bisognò che si fussi accordato;
E così fu terminata la guerra:
E riportonne il trionfo e le spoglie,
E in Francia lui co’ figliuoli e la moglie.
81 Così la bella Italia liberata,
Che da’ Goti e da’ Vandali prima era,
E dagli Unni e dagli Eruli, occupata,
Gente bestial, molto crudele e fera;
E la Chiesa di Dio restaurata;
Si ritornò con la santa bandiera,
E per più gloria de’ famosi gigli
Seco menò di Carlo Mano i figli.