Pagina:Quel che vidi e quel che intesi.djvu/249

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fra gli Inglesi egli era tuttora un ignoto. E si trovava in cattiva salute ed in cattive circostanze. Di fisico assai delicato, gli avea nociuto il tornare dal sole d’Italia al rigore del suo paese. Si era, inoltre, trovato in difficoltà per sopperire alle necessità della sua famiglia assai, in poco tempo, cresciuta. Sopratutto, però, egli soffriva della solitudine in quella sua triste campagna, lontano da ogni contatto intellettuale. Federigo Leighton era, in tal miserevole stato di lui, accorso in aiuto del caro antico compagno. Lo avea confortato standogli accosto, lo avea stimolato a tornare al suo lavoro e lo avea, pure, con gran delicatezza sovvenuto di denaro. Ed ora mi scriveva pregandomi di andar a compiere l’opera da lui cominciata, a rianimar Mason con la mia compagnia, ed aiutarlo nel suo lavoro.


Tutto questo era, senza dubbio, effetto della molta generosità di animo che tanto distingue Federigo Leighton, il quale, in più modi favorito dalla fortuna, era dal suo gran cuore condotto a far di questa partecipi i men fortunati. Ma si deve pur dire che questa sua prontezza di conforto e di soccorso ad un amico e confratello rispondeva, pure, allo spirito che allor regnava nei rapporti fra artisti ed artisti. C’erano, allora, fra noi minori gelosie, più fraternità. Si era allora sempre disposti a riconoscere il merito di quello che di buono avesse fatto l’altro, come si era naturalmente tratti ad aiutarci in ogni maniera. E questo mutuo aiuto sussisteva anche fra artisti non ancora favoriti dal successo ed in modeste condizioni. Allo stesso si deve se vigorosi talenti artistici, ma poco atti a trarsi di impaccio da sè, si son trovati in grado di poter produrre notevoli opere, se il loro genio non è stato per l’Arte perduto. E potrei, in proposito, ricordare non pochi esempi. Ritengo che questo felice stato di animi fosse, a quei tempi, dovuto al fatto che allora si davano all’Arte solo coloro che all’Arte erano veramente chiamati; e la praticavano con sincera e profonda passione, la quale univa gli artisti in una stretta solidarietà come di militi che combattessero per una stessa causa.