Pagina:Raffaello - Lettera a Leone X, 1840.djvu/37

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treme linee, che fanno l’altezza, si pigli la misura delle colonne, pilastri, finestre, e altri ornamenti disegnati nella metà della pianta di tutto l’edificio dinanzi; e da ciascun punto delle estremità delle colonne, o pilastri, o vani, ovvero ornamenti di finestra, si farà il tutto, sempre tirando linee paralelle a quelle due estreme. Dappoi per lo traverso si ponga l’altezza delle basi, delle colonne, delli capitelli, degli architravi, delle finestre, fregi, cornici, e cose tali: e questo tutto si faccia con linee paralelle della linea del piano dello edificio; nè si diminuisca nella estremità dell’edificio, ancorchè fosse tondo, nè ancor se fosse quadro per fargli mostrare due faccie; come fanno alcuni, diminuendo quella che si allontana più dall’occhio: perchè subito che i disegni diminuiscono, sono fatti con intersecare li raggi piramidali dell’occhio; che è ragione di prospettiva, e appartiene al pittore, non all’architetto: il quale dalla linea diminuita non può pigliare alcuna giusta misura; il che è necessario a questo artificio, che ricerca tutte le misure perfette in fatto, non quelle che appaiono e non sono. Però al