Pagina:Ragguaglio di alcune produzioni naturali dell'agro sanese.djvu/7

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tano dai Lagoni di Castelnuovo di Valdicecina per la strada che porta al luogo detto la Selva.

In occasione del mio passaggio da questo luogo mi portò la curiosità ad osservare con qualche attenzione la pietra alberese, che ivi si trova, e rilevai, che alla medesima vi erano mischiati dei granelli, come vedrete n. 11 e 12 (Tav. XI.), fig. 12 e 13 fatte incidere a bella posta.

Tali pezzi di pietra non mi parvero dei comuni, onde deliberai di fermarmi in quel luogo per osservarli più minutamente, ma una dirottissima, e continuata pioggia mi costrinse a partire, e non mi permesse se non di raccorne alcuni pezzi per esaminarli doppo il mio ritorno a Siena conforme ho fatto.

A prima giunta credetti, che fossero le così descritte Ooliti, ma varj granelli, che vi trovo legati da sugo spatoso, e che mi sembrano formati di varie sfoglie, o circoli concentrici sino al numero di tre, o quattro me ne dissuasero; molto più poi, che non di rado si trova racchiuso nel centro dei grani più grossi un globettino molto fragile, che nella sua frattura lascia un voto formato di uno, o due circoli, e per quanto in due tavole relative alla descrizione delle Ooliti riportate da Ernesto Brucmanno nel suo trattato, che ha per titolo: Thesaurus subterraneus ducatus Brunsuigii si vedano figurate alcune pietre, che molto si accollano ai pezzi da me trovati, pur nonostante vi trovo qualche singolar diversità, onde non credo possano con sicurezza annoverarsi a quella specie.

Si uniforma ancora in gran parte ai ridetti pezzi di pietra la miniera di ferro limonosa, alla quale pure viene dato il nome di Oolite, come nota lo stesso Brucmanno, e Romé Delisle: ma i varj tentativi chimici che ne ho fatti mi hanno bastantemente persuaso, che sono di una sostanza diversa dalla detta miniera.

Ho rilevato ancora, che non tutti i detti pezzi di pietra sono simili fra loro, ma ve ne sono alcuni composti di un maggior numero di grani, ed i grani stessi sono di mole diversa: per esempio nello stesso pezzo vi sono dei grani della grossezza del panico, e ve ne sono di quelli, che arrivano alla mole di una grossa lente. Ancor questi però sono formati delle medesime durissime sfoglie concentriche in quel numero di sopra espresso, e strettamente legati assieme, colla differenza, che nella superficie esterna sono per la maggior parte appianati, e rappresentano vari circoli. In altro pezzo vi si trovano dei grani, che sono fra di loro ancor più diversi, perchè alcuni hanno una protuberanza in mezzo, come vedesi nel num. 12 (Tav. XI.) fig. 13 lett. A. altri sono divisi da una, o due linee in forma di croce (fig. 13 lett. E. H. K.), altri sono tagliati da più linee, che si partono dal centro si distribuiscono in sfera, e vanno sino alla loro circonferenza, come potete vedere nel