Pagina:Regola di S. Agostino per le monache di Santa Caterina della rosa.djvu/10

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mento vostro non sia mai cosa, che possa offendere chi vi vede, ma fate sempre quel tanto, che si conviene alla vostra santità.

Starete sempre con gli occhi gravi, e modesti in ogni luorgo, ne dite d’haver l’animo pudico, se havete gli occhi impudichi, perche l’occhio impudico è segno della impudicitia del cuore. Ne vi pensate di non esser viste, quando non state con la modestia de gli occhi, che si conviene, perche quantunque da nessuna persona siate viste, non vi potete però nasconder da Iddio, il quale vede tutte le cose.

E se voi vedete ò questo, ò simil’altro difetto in qualche una delle vostre sorelle, avvisatela subitamente, accioche il male incominciato non vada avanti, mà quanto prima si emendi. Mà se doppo che l’haverete ammonita vedrete, ch’ella fà il medesimo difetto, deve ciascheduna, che hà visto tal errore, palesarlo, & manifestarlo come di persona piagata, che hà bisogno di medicina: è ben vero, che prima le si deve far la correttione in presenza di due, ò di trè altre sorelle, acciò negando possa poi da quelle due, ò trè esser convinta, e con la debita severità, di quel difetto esser punita.

Nè vi riputate esser maligne, e colpevoli quando ciò palesate, anzi maggiormente, e più tosto sareste tenute tali, quando col tacere lasciaste perire le vostre sorelle, le quali accusando potete correggere, e col palesarle emendare.

Se qualcheduna di voi havesse una piaga nel corpo, che per risanarla bisognasse tagliarla col ferro, & ella havendo paura cercasse di occultarla, non saresti tu, che lo fai, crudele à tacerlo, e misericordiosa à palesarlo? Quanto maggiormente dunque, devi palesar’ i difetti dell’anima, acciò non le si venghino à putrefare nel cuore? Mà avanti che il difetto della tua sorella si palesi ad altre, per mezzo delle quali potesse esser poi convinta, se lo negaste, se doppo la tua corret-


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