Pagina:Regola di S. Agostino per le monache di Santa Caterina della rosa.djvu/8

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do, & honorate scembievolmente in voi Iddio, di cui sete fatte Tempij. Siate assidue nell’Orationi à quell’hore, e tempi, che sono ordinati.

Nell’Oratorio, niuna faccia altra attione fuor di quella, per la quale è stato instituito, e d’onde hà preso il nome, acciochè fe à forte alcuna, fuori dell’hore ordinarie (se però haverà tempo) vorrà far’ Oratione, non gli sia dato impedimento da quelle, che quivi volessero far qualche altra cosa.

Quando con Salmi, & Hinni lodate Iddio, fate che quello, che dite con la bocca, l’habbiate anco nel cuore. E non cantate, se non quello, che trovate doversi cantare. Quello dunque, che non è così scritto, che si canti, non si canti.

Domate la carne, & il corpo vostro con i santi digiuni, e coll’astinenza del mangiare, e del bere, quanto comporta la sanità, e quando una sorella non può digiunare, non per questo deve pigliare alcuna sorte di cibo fuori dall’hora del pranzo: eccetto quando che sarà inferma.

Qunado ve n’andate a mensa per desinare, finche da quella vi levarete, senza rumore alcuno, & in silenzio, ascoltate la lettione, che secondo il solito vi si legge; acciò non solo il corpo si cibi, ma ancora l’orecchie si paschino della parola di Dio.

Se quelle, che sono inferme, & convalescenti, si trattano un poco meglio nel vitto, ciò non deve dar molestia all’altre, nè meno parer cosa ingiusta a quelle, che hanno complessione più robusta, e più gagliarda.

Nè stimino più felici di loro quelle inferme, & deboli, perche mangino cose più delicate di loro, mà più tolto si rallegrino di esser sane, & di buona complessione, il che non hanno quell’altre. E se tal’hora a qualche sorella, per esser stata allevata con maggiori delizie, e delicatezze nel seco-