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Camera dei Deputati — 69 — Senato della Repubblica


ix legislatura — disegni di legge e relazioni — documenti


che vedeva il Servizio ben più pesantemente coinvolto nel fenomeno oggetto del rapporto, secondo l’analisi e le conclusioni alle quali si perverrà nel paragrafo successivo.

IV — Analisi dei documenti.

Si è ritenuto di fornire una illustrazione analitica dei documenti in possesso della Commissione su questa materia, in primo luogo perché questo è argomento assolutamente centrale per la comprensione del personaggio Gelli e della sua invero resistibile ascesa e per la spiegazione dell’accumulazione di potere che ha finito per confluire in capo ad un personaggio che molti affiliati, in sede di audizione, si sono trovati concordi a definire modesto e di mediocre cultura, non avvertendo forse come una simile affermazione finisse, in ultima analisi, per tornare a loro personale disdoro.

Una esposizione sistematica e dettagliata dei documenti si è inoltre resa necessaria perché essi sono suscettibili di analisi e possono fornire elementi conoscitivi non solo e non tanto per quello che ci dicono esplicitamente ma altresÌ per quanto in essi non viene detto, ovvero per quanto è implicitamente contenuto: per le omissioni come, se non forse più, per le azioni informative; poiché questa è, quant’altra mai, materia nella quale la rappresentazione documentaria e cartolare degli eventi e dei fenomeni risponde a sue proprie peculiari modalità e prerogative.

Partendo da questo assunto metodologico possiamo in prima approssimazione distinguere le fonti informative su Licio Gelli in due gruppi: quelle provenienti dai Servizi di informazione propriamente detti - e quindi nell’ordine SIFAR, SID e infine SISMI e SISDE — e quelle provenienti da organi informativi pubblici di diversa natura: Guardia di Finanza e Ispettorato generale antiterrorismo.

Dedicando la nostra attenzione al primo gruppo premessa la considerazione che il materiale pervenuto alla Commissione offre garanzia di riflettere con genuinità quanto esistente sul conto di Gelli negli archivi dei Servizi, essendo l'invio stato operato sotto la nuova gestione immune da influenze piduiste conviene innanzi tutto farne un rilievo in termini quantitativi constatando come da esso risulti una consistente attività informativa dedicata al personaggio sino al 1950, alla quale si contrappone una carenza di produzione documentale nella fase successiva, tale da consentire di affermare tranquillamente che dopo i1 1950 il fascicolo Gelli diventa praticamente inesistente, salvo poche eccezioni. La cesura tra questi due così diversi atteggiamenti dei Servizi nei confronti di Licio Gelli è segnata dall’informativa COMINFORM che cade per l’appunto nel 1950 e che segna praticamente l’inizio della fine, si consenta il bisticcio, del fascicolo Gelli, dato questo che non può che colpire l’attenzione dell’osservatore in quanto non solo l’informativa costituisce il documento di gran lunga più esauriente sul personaggio, acquisito agli archivi del Servizio, ma perché proprio in ragione della gravità delle informazioni e valutazioni in essa contenute, lungi dal segnare la cessazione delle segnalazioni e delle note dedicate all’interessato,