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mente che noi non abbiamo più analfabeti e che tutti i cittadini si sentono degni di godere della libertà.
Gazzetta del Popolo, 4 novembre 1867. N 294.
La mattina del di 7 maggio la Commissione del Comitato promotore delle Biblioteche popolari Livornesi ebbe r alto onore di essere ricevuta in udienza particolare da S. A. R. il Principe Umberto, per felicitarlo de’ suoi sponsali colla Principessa Margherita, e per presentargli un indirizzo riccamente legato.
S. A. R. accolse colla sua solita benignità i Componenti la Commissione e s’intrattenne con essi per più di mezz’ora, informandosi con interesse della Istituzione, facendo molti elogi al suo Promotore,* il benemerito sig. Narciso Giachetti, e incaricando la detta Commissione a farsi interprete presso il Comitato medesimo della viva soddisfazione colla quale accoglieva gli augurii che venivano fatti per la Sua Augusta Persona e per la illustre Casa di Savoja.
Nello stringere la mano ai singoli Componenti la rappresentanza, il sullodato Principe, che è il Patrono di queste Biblioteche, si raccomandò caldamente che il popolo venisse assuefatto alla lettura de’ buoni libri «perchè, com’Egli diceva, da essa sola potremo sperare che le classi meno agiate della società si rendano degne della libertà e della grandezza della nostra Patria.»
Gazzetta del Popolo, 9 maggio 1868. N. 422.
Il Municipio di Livorno, che ha tanto a cuore le istituzioni popolari, nell’ adunanza del dì 27 giugno p. p. deliberava di accordare un sussidio di Lire italiane 200 alle Biblioteche popolari Livornesi promosse da Narciso Giachetti.
Un sussidio di lire dugento a una istituzione che ha bisogno di molti mezzi per installarsi, è meschina cosa; ma pure il Giachetti e il Gomitalo delle Biblioteche popolari suddette vogliono sperare che il sig. cav. avv. Guglielmo Borghini, assessore per la pubblica istruzione, vorrà insistere presso la Giunta Municipale perchè detto sussidio venga portato a lire cinquecento,