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dossato al palazzo stesso un acquedotto, opera dessa pure degli antichi signori del luogo, il quale ora è fuori d’uso ma che è molto pittorico, con i suoi archi che sorgono, in parte rovinati, negli antichi giardini, i quali non sono dessi pure in istato migliore.
Corre lungo l’acquedotto una strada ad uso dei soli pedoni, la quale porta al Convento di S. Pio, monastero solitario ed abbandonato, del medio evo. Si hanno per tal guisa davanti agli occhi due ricordi, deserti entrambi, dei tempi trascorsi, il palazzo baronale, ed il monastero, fra quali si può andare passeggiando su e giù lungo gli archi cadenti in rovina dell’acquedotto, località propriamente adatta per pensare, e meditare, all’ombra di solitari cipressi, e di alcune piante di alloro.
Ricordo ancora con piacere il giorno, in cui, fatta la scoperta del sito delle mie future passeggiate, passai oltre il convento di S. Pio. La strada bella e buona, continua a salire fra i vigneti ed i boschi; tutto ad un tratto la vista si apre a destra, e si scorgono terreni ondeggiati coltivati a viti, e l’ampia e tranquilla valle del Sacco, circoscritta da catene di monti, ampia contrada di stile solenne e grandioso, la cui vista solleva l’animo, e lo tranquilla. Sorge a fianco di quella strada una piccola altura detta Fagnano, sulle cui pendici trovasi un masso voluminoso ombreggiato da annose piante di olivo; seduto su quello, mi procurai infinite volte il piacere di leggere la Vita Nuova di Dante, o la Consolazione della Fiosofia di Boezio, fermandomi al fine di ogni capitolo, per gettare uno sguardo su quel sublime paesaggio. Di là si gode tutto quanto a meraviglia; sul primo piano una regione lussureggiante di verzura e di vegetazione; più in là foreste di tinta più cupa, di ampia valle, immerso il tutto in una atmosfera limpida irradiata da uno splendido sole, ed a destra ed a sinistra la catena dei monti. Quella a sinistra ha nome la Serra, e sorge da questa, a foggia di piramide gigantesca, il Serrone, da cui si staccano monti di minore altezza, e tutti sorgono sopra un mare di ver-