Pagina:Rime (Cavalcanti).djvu/90

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XIV.


I' sono alcuna volta domandato,
     risponder mi convene che è amore,
     che dolcemente move; e di bon lato
     tengo colui, che voi conoscidore

esser di quel segnor, per cui guidato
     è tutta volta ciascun gentil core:
     d'altro non mette cura, ch'à finato
     nè può sentir null'or di su' dolzore.

Amore è un solicito pensero
     continuato sovr'alcun piacere,
     che l'occhio à rimirato volontero:

si che, imaginando quel vedere,
     nasc'indi amor, ched è segnore altero
     nel cor, ch'ò detto ch'à gientil volere.


XV.


Otto comandamenti face amore
     a ciascun gientil core innamorato:
     lo primo che cortese in ciascun lato
     sia, e 'l secondo largo a tutte l'ore.

Non amar donna 'ltrui è 'l terzo onore,
     rilegion guardar dal quarto lato,
     ben proveder di porres'in su' grato
     è 'l quinto, che de' l'omo avere in core.

Or lo sesto è cortese, al mi' parere,
     che d'esser credenzier fermo comanda:
     col sette a presso onoranza tenere

a l'amorose donne con piacere:
     donandoci poi l'otto per vivanda,
     che ardimento ci dobiamo avere.