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354 rivista di scienza

RASSEGNA DI FISICA.


I raggi di elettricità positiva e le particelle α.


A misura che le nostre conoscenze sui raggi β e sui raggi catodici si andavano precisando ed estendendo, cosicchè divenne possibile edificare la meccanica dell’elettrone e sottometterla nei punti più essenziali al controllo di delicate misure, si intravedeva da ognuno che lo studio dei raggi α delle sostanze radioattive e dei raggi canali nei tubi a vuoto avrebbe presentato non minore interesse e avrebbe schiuso nuovi orizzonti alla teoria elettronica dei fenomeni fisici.

Tanto i raggi α che i raggi canali trasportano elettricità positiva associata a particelle aventi una massa molto più grande di quella dell’elettrone, e velocità alquanto minori dei raggi β, ma sempre molto grandi. Il valore elevato della massa di quelle particelle, animate da velocità grandissime, fa sì che ai raggi a compete un’importanza grandissima nei fenomeni di radioattività; ben a ragione, adunque, il prof. Rutheford ritiene che essi costituiscano la parte essenziale del fenomeno della radioattività, così come sono il fondamento della sua teoria delle trasformazioni radioattive che permette di abbracciare in un insieme largo o comprensivo tutti i fatti finora osservati.

Nel propormi di riferire, in questo numero, su un recente importante lavoro del Rutherford1 debbo supporre note nel lettore, per ragione di brevità, le proprietà fondamentali dei raggi α, riferendomi all’uopo alla chiarissima esposizione fattane dal prof. Righi nella sua Teoria moderna dei fenomeni fisici, e richiamando solo il risultato capitale delle ricerche di Bragg e di Rutherford, secondo il quale appena la velocità dei raggi α scende al di sotto di un certo valore, sempre molto elevato, (80000 km. circa al minuto secondo), si annulla bruscamente la loro attività ionizzatrice e fotografica, viene cioè a mancare il duplice mezzo con cui noi riusciamo a svelarne l’esistenza. Se ne deduce che qualora tutta la materia che ci circonda fosse dotata, come le sostanze radioattive, della proprietà di emettere continuamente particelle α ma con velocità alquanto minori di quel valore critico, noi non avremmo alcun mezzo per accorgercene. E poichè in quella emissione consiste, essenzialmente, il fenomeno della radio-

  1. La massa e la velocità delle particelle α espulse dal radio e dall’attinio. Philosophical Magazine, ottobre 1906.