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temporali della terra, che si stabilivano nelle città; la migliore ricerca è stata condotta su Firenze: e qui, fino dal principio dell’anno 1180, si possono citare 35 «torri», ossia abitazioni fortificate di famiglie di proprietari1, «tuttavia il loro vero numero potrebbe affermarsi essere stato di tre volte tanto2». Queste famiglie poi grandi proprietarie del suolo, e certamente molto numerose nelle maggiori città, diventavano fondatrici di città per il solo ammontare delle loro rendite; questo è ciò su cui io volevo semplicemente attirare la cortese attenzione del lettore, poichè d’altra parte non gli si poteva offrire niente di nuovo con queste affermazioni.

Soltanto per animare un poco il quadro voglio aggiungere due cose:

Primo: se coloro che traggono redditi dal suolo e vivono in città, sono i creatori stessi delle città, (del che nessuno, che abbia fin qui seguito la mia esposizione, vorrà più dubitare), si vede manifestamente come una città possa essere tanto più grande e ricca, quanto maggiori e più numerose rendite del suolo vengono in esse a consumo, quanto più quindi il singolo reddituario ritrae dalle sue rendite, o quanto maggior numero di reddittuari si riunisce nella stessa città.

In altre parole: l’altezza dei redditi fondiari della campagna, che venivano consumati nella città, dipendeva da un lato dalla forza di attrazione che una città poteva esercitare sui grandi proprietari di terreno della campagna, e dall’altro dalla fecondità del territorio, che si trovava a disposizione del proprietario fondiario, cittadino d’origine, o inurbatosi soltanto più tardi. Bisogna porre più attenzione, che non sia accaduto fin qui, sul fatto che per lo sviluppo di una città nel Medio Evo, (e per i motivi addotti) importava molto meno la sua così detta posizione rispetto ai traffici, che non la

  1. Santini - Società delle torri, in Arch. Stor., Sez. IV, vol. 20 — Davidsohn nelle sue Forschungen, pag. 121. Türme in der Stadt.
  2. Davidsohn - Gesch. von Florenz, 1, 554.
    Sulle abitazioni fortificate dei signori temporali nelle città tedesche si estende von Maurer, V. 2, 94.
    In Francia: «multi nobiles oppidani erant qui magnorum possessores feudorum, in praecipuis baronibus nativae regionis pollebant et multis magnae strenuitatis militibus, hereditario jure praeminebant (1098), Orderix Vital. IV, p. 49 in Flach, 2, 368.
    Vedi in Coll. des doc. ined., Sez. I, (1837) 627 il Catalogo degli Hotels des Grands in Parigi alla fine del XIII secolo.