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analisi critiche e rassegne 381

ziale funzionale della molecola, di biogeno verrebbero ili nuovo saturate da appropriati gruppi carburati, apprestati dalla digestione, e dall’ossigeno, fornito dall’ambiente esterno, fino a che verrebbe ricostituito lo status quo ante.

L’aumento delle molecole di biogeno si spiegherebbe, secondo l’autore, colla polimerizzazione di molecole di biogeno già esistenti, le molecole polimere spezzandosi poi in molecole di biogeno semplici,

L’irritabilità sarebbe: «la capacità della sostanza vivente di reagire agli stimoli con un acceleramento del ricambio materiale delle molecole di biogeno. La misura per l’irritabilità sarebbe la grandezza del risultato, provocato dallo stimolo in una data quantità di sostanza vivente, in rapporto all’intensità di questo stimolo».

«È irritabile tanto la fase disassimilatrice del ricambio materiale quanto quella assimilatrice».

«Il grado della irritabilità disassimilatrice dipende, a parità d’intensità dello stimolo: dal grado di labilità o instabilita delle molecole di biogeno; dalla rapidità dei processi restituitivi che avvengono dopo la dissociazione funzionale del biogeno; dal numero assoluto delle molecole di biogeno esistenti; dalle condizioni che facilitano la propagazione del risultato dello stimolo».

«Il grado della irritabilità assimilatrice dipende, invece, sempre a parità di intensità dello stimolo: dalla quantità di materiale greggio introdotto come nutrimento; dai mozzi per l’elaborazione del materiale greggio nella forma appropriata, dei materiali di riparazione (Ersatzstofte); dalla quantità dei materiali di riparazione appropriati; dalla velocità di trapasso dei materiali di riparazione dai depositi di riserva, alle molecole di biogeno».

Osserviamo subito che, se è facilmente concepibile l’irritabilità della fase disassimilatrice, giacché in tal caso lo stimolo non deve fungere che da distruttore e gli basta quindi di produrre come uno scotimento della molecola di biogeno, altrettanto difficile a concepirsi, invece, almeno senza l’aiuto di qualche ipotesi sussidiaria intorno al modo di operare degli .stimoli trofici, e, fatta pure astrazione dall’improprietà della denominazione, l’irritabilità della fase assimilatrice, giacchè qui si tratta di costruire ogni volta in un solo modo ben determinato.

Inoltre, non si rende con ciò affatto conto, per limitare qui solo a questo fra i tanti aspetti peculiari presentati dal fenomeno vitale, — del meccanismo dell’azione trofica esercitata dall’attività funzionale; cioè a dire, non si vede affatto come mai la dissociazione parziale funzionale del biogeno debba provocare una