Pagina:Rivista di cavalleria (Volume IX, 1902).djvu/14

Da Wikisource.

la marcia di garibaldi sa roma a s. marino 9

da Comacchio, Attilio Fondata da Carrara; aiutante maggiore Luigi Migliazzo milanese.

L’artiglieria consisteva in un solo pezzo da 4 libbre con affusto e cassoni da 12, tirati da due pariglie. La presenza di questa bocca a fuoco, di scarso effetto materiale, ebbe invece grande effetto morale sulle popolazioni ostili e servì ad accreditare la voce che Garibaldi trainasse al seguito una batteria intiera.

La fanteria era armata di fucile a percussione, aveva nella giberna 50 colpi, ed altri 30 marciavano sul carreggio. Pochi possedevano una uniforme, o zaino, tascapane, borraccia, coperte, gavetta, nessuno aveva il cappotto e la tenda. La cavalleria era ben montata, ma la bardatura lasciava a desiderare, così pure il vestiario; essa non aveva alcuna nozione di manovra d’insieme, talchè difficilmente avrebbe potuto sostenere l’urto di cavalleria regolare, in campo aperto. Gli uomini erano però in massima buoni cavalieri e molto intelligenti ed arditi, disimpegnarono attivamente il servizio di esplorazione e quello di requisizione viveri e foraggi. I lancieri di Masina, che erano tra essi i più capaci e provetti, forniron quasi sempre le ordinanze al Generale, ed allo stato maggiore.

L’ambulanza, le munizioni, le armi di riserva per gli sperati volontari, i bagagli, furono dapprima trasportati su carri, in seguito e gradualmente si costituì una salmeria di cui 37 quadrupedi servirono a someggiare armi e munizioni, due i cofani di sanità, due i bagagli del Generale e dello stato maggiore, 30 altri le marmitte e due razioni pane per la fanteria. Ogni soldato portava seco due pagnotte, la cavalleria vi aggiungeva 8 chilogrammi di biada. Nella cassa forte del piccolo esercito si conservava il soldo di un mese per 4000 uomini, votato dall’Assemblea, e fra le carte il decreto con il quale si investiva Garibaldi di pieni poteri, quale rappresentante della non spenta Repubblica Romana. Completava la colonna delle impedimenta un piccolo parco buoi.

Lo stato maggiore, alquanto numeroso in proporzione alla truppa, aveva per capo il colonnello Marrocchetti, per sottocapo il maggiore Hoffstetter da Zurigo, per capitani Stagnerri, Sisco, Pilhes, Iourdan. Funzionavano da pagatore e da intendente Gian-