Pagina:Rivista di cavalleria (Volume IX, 1902).djvu/16

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la marcia di garibaldi da roma a s. marino 11


A Sinigallia 1 battaglione — 1 batteria a piedi.

A Pesaro 1 battaglione.

A Macerata 1 battaglione — 2 squadroni — 1 batteria a cavallo — 1 batteria di racchette.

A Perugia 4 battaglioni — 1 squadrone — 6 pezzi.

A Foligno 2 battaglioni, 1 squadrone.

Ad Ascoli 1 battaglione.

A Livorno 2 battaglioni — 1 batteria.

A Firenze 10 battaglioni — 12 pezzi — 2 squadroni.

Altre truppe austriache stavano nelle Romagne, nell’Emilia, nel Lucchese ed in quel di Pistoia, colonne mobili percorrevano l’Ascolano e le Marche.

Garibaldi, impedito di gettarsi sulla destra del Tevere, verso la Toscana, perchè i ponti su quel fiume erano in mano al nemico, risolse di allontanarlo da Roma attirandolo in direzione opposta a quella cui mirava, per potere con una rapida contromarcia fargli perdere le proprie traccie.

Perciò ostensibilmente incamminò la colonna sulla via Casilina, diretto a Valmontone, spargendo la voce che andava ad assalire da tergo gli spagnuoli, che se ne stavano sicuri a Velletri. Benchè i francesi fossero intenti a preparare la occupazione di Roma e gli spagnuoli ignorassero affatto i suoi intendimenti, pure Garibaldi non trascurò le misure di sicurezza necessarie ad evitare una sorpresa, che per l’oscurità della notte e la qualità delle truppe, sarebbe riuscita disastrosa.

A questo scopo adottò la seguente formazione di marcia; una pattuglia di 30 cavalli precedeva da 4 a 5 km.; marciava quindi una compagnia di fanteria (finanzieri, ottima truppa) e subito dietro ad essa il carreggio. Seguiva a breve intervallo il reggimento cavalleria con l’artiglieria, poscia veniva la fanteria, dalla cui coda, ad 800 passi di distanza, marciava una coorte, che alla sua volta lasciava una retroguardia a 100 passi (formata da una compagnia di bersaglieri e 10 cavalli), altri 10 cavalli chiudevano la colonna, pure a cento passi di distanza dai primi.