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d’Augusto? — Era infine semplicemente la moda, regina in ogni tempo e in ogni luogo, oppure una specie di prescrizione legale che regolava tale particolare della monetazione? Ecco parecchi quesiti, che se non hanno importanza storica possono almeno avere un interesse artistico e potrebbero formare oggetto di studio e d’osservazione.

QUINARIO D’ORO DI PLOTINA.


6.° Dopo il N. 1 di Cohen.

D/ — PLOTINA • AVG • IMP • TRAIANI •

Busto diademato e colla coda a destra.

R/ — CAES • AVG • GERMA • COS • VI • P • P•
Vesta seduta a sinistra col palladio e lo scettro. (Anno 112 113, d. C.)

(Tav. IV, N. 6).


Cohen descrive due Quinarii d’oro di Plotina diversi dal mio; ma li dà ambedue per sospetti, il che è sinonimo di falsi. Uno (col rovescio traiani partici) appartieneal Gabinetto di Vienna, ma è dato per sospetto anche dal Sig. Arneth nel Catalogo di quella Collezione, l’altro (col rovescio vesta) è riportato da Mionnet, ma senza citazione di Museo, quindi senza nessuna garanzia. Questo mio che ho descritto rimane dunque l’unico Quinario d’oro di Plotina.

Di autenticità incontestabile sarebbe anche pregevolissimo come freschezza di conio, se nonché, pesto fra le macerie in cui venne ritrovato, ne usci così malconcio che davvero fui tentato di ometterne l’impronta; ma poi ho creduto più giusto il darla, non trattandosi di offrire nella tavola un lavoro artistico o piacevole a vedersi, ma semplicemente di fame la documentazione e l’autenticazione dei pezzi descritti.