Pagina:Rivista italiana di numismatica 1890.djvu/264

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isabella sesso 249


La defezione dalla causa della Signoria di Venezia porgeva motivo, com’era naturale, alla confisca de’ beni d’Isabella e di quelli a un tempo de’ figliuoli, che la madre aveva tratto seco nel malanno. Il Conte Giovanni Da Schio, al quale fu dato d’esplorare l’archivio della famiglia de’ Sesso, ha potuto riconoscere che Massimiliano, meravigliato di tanta fedeltà, si studiò di compensarne i danni e le perdite con l’investitura de’ feudi di Lovere, di Pisogne e del Lago d’Iseo. Il decreto fu dato il 25 marzo 1516 dal Castello di Pioltella. A que’ feudi, de’ quali andavano investiti, a un tempo, i figliuoli d’Isabella, s’accompagnavano altre provvigioni, precedute sin dal 1513 da una pensione, assegnata sulla Camera Imperiale di Verona. Pare però che tanta munificenza fosse più di parole che di fatto, “Io credo, scrive il Da Schio, che le beneficenze consistessero in sole carte” e non recassero “nessun profitto, o perchè inceppate dai Veneti, o perchè Massimiliano era cattivo pagatore”. È “certo, conchiudeva, che i Sesso, eredi” d’Isabella “altro non percepirono, se non i diplomi”1.


Allusive, per quanto vuoisi credere, al fatto del breve governo di Vicenza son le tre medaglie, co-

  1. Da Schio, Memorabili. — Famiglia Sesso. Msc. nella Biblioteca Comunale di Vicenza. — Vedi anche il nostro scritto: Un Episodio della Vita di Carlo V, Archivio Veneto. Tomo XXVII, parte II (Venezia, Visentini, 1885).