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298 francesco gnecchi

e principalmente è nota quella che infierì durante gli anni 165 e 166; anzi conviene ricordare come fu appunto in quest’ultimo anno che a M. Aurelio venne conferito il titolo singolare di Medicus1. La numismatica romana, costantemente specchio fedele della storia, ricorda tutti questi fatti ; e, per attenerci solo al periodo accennato, che è quello in cui venne coniato il nostro medaglioncino e alla sola testimonianza dei medaglioni stessi, lasciando da parte le monete, ne troviamo uno dapprima colla data dell’anno 165 (Tr. Pot. XIX di M. Aurelio) in cui è rappresentata una donna (forse la stessa imperatrice Faustina), che appiedi d’un albero nutre il serpente attorcigliato intorno a una statuetta d’Esculapio (Coh. N. 403), e un altro colla data dell’ anno 166 (Tr. Pot. XX di M. Aurelio), in cui Minerva in faccia alla Vittoria offre da mangiare al serpente, che sorge da un’ ara. Il nostro medaglioncino va collocato con questi due, e tutti e tre furono certamente una invocazione contro r infierire della pestilenza, che decimava le combattenti legioni o un voto di ringraziamento agli Dei sanitarii e primieramente a Minerva Medica per la cessazione di questa; mentre la Minerva e la Vittoria associate sembrano fare una chiara allusione alla sommissione della Partia e della Mesopotamia, avvenuta appunto in quel tempo, ricordandosi cosi, insieme alla pubblica calamità, i fatti gloriosi dell’epoca.

Il medaglioncino è di bellissimo stile e di eccellente lavoro, come pure di buonissima conservazione, quantunque, per mancanza di margine, la leggenda non sia completamente visibile.

  1. Vedi Eckhel, Doctrina Numorum veterum, vol. VII, pag. 52 e 78. Il Gabinetto di Francia possiede il G. Bronzo — finora unico — cui accenna l’Eckhel. Porta al diritto il Busto laureato di M. Aurelio colla leggenda m antoninvs avg parth max medic e al rovescio una quadriga trionfale con M. Aurelio e Lucio Vero, e la leggenda tr pot XX imp iiii cos iii — Vedi Cohen n. 731.