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358 luigi pila-carocci

350 monete d’oro, e fra queste, due zecchini inediti di Paolo II, coniati nell’anno primo del suo pontificato, che corrisponde al 1464-1465.



Uno di questi due zecchini ora forma parte della mia collezione di monete spoletine. Esso nel diritto ha la scritta: PAVLVS PP • II • PONT • ANNO I • con in mezzo lo stemma, e nel rovescio ha il santo in piedi con la chiave in alto nella diritta, ed un libro nella sinistra; d’intorno l’epigrafe: S • PETRVS IN PVIN • DVCAT. Così si è verificato l’augurio del buon Muratori, che cioè la mia patria avesse la fortuna di rinvenire altre monete ad essa appartenenti.

Non può dubitarsi che l’indicazione Provincia Ducatus apparteneva al Ducato di Spoleto, essendo questo lemma l’identico adoperato in altro monete di Pio II e di Paolo II, nelle quali la sigla Provincia Ducatus è scritta nello stesso modo dell’altra Ducatus Spoletanus.

In questa opinione vanno anche d’accordo Monsignor Borgia nelle Memorie storiche di Benevento, ed il Mengozzi nella Zecca di Foligno.

Un altro esemplare ne possiede il Cav. Ercole Gnecchi di Milano, che ne ha arricchita la sua Collezione. Questo secondo esemplare peraltro è una variante del mio zecchino.

Narrai altra volta in questo dotto consesso, come Spoleto avesse già avuto fin dall’antichità la sua zecca propria.