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98 vincenzo capobianchi
del 7791, (periodo della valutazione del soldo in 40 denari) di due soldi, di quei di 12 denari, più debole della libra precedente, divisa in 20 dei medesimi soldi, tagliata in 240 dei stessi denari e del valore di sei soldi di 40 denari. Questa libra è la medesima che fu usata in Italia prima e durante la riforma carolina del peso di 12 once romane.
3.° La nuova libra di Carlo Magno, colla quale ebbe termine il periodo del soldo di 40 denari, divisa come la precedente in 20 soldi e tagliata in 240 denari a peso carolino. Questa libra per l’argento fu corrispondente al prezzo di 8 soldi d’oro o di 30 denari carolini ed al peso di 16 once romane.

Una primitiva e più antica riforma dei pesi ebbe luogo nelle Gallie sotto gli ultimi merovingi, probabilmente allorquando principiò la coniazione delle saighe o denari d’argento. Alla libra romana di 24 soldi2 fu sostituita una più pesante di 25, e di fatto, se noi prendiamo 300 denari merovingi del peso Guérard di grammo

  1. Balutius, Op. cit. Decretale precum, ann. 779.
    «Unusquisque Episcopus, aut Abbas, vel Abatissa qui hoc facere potest, libram donet de argento, aut valentem in elemosinam; Mediocres vero mediam libram; Minores solidos quinque.
    «Comites fortiores libram unam de argento, aut valentem donent in elemosinam. Mediocres mediam libram
    «Vassatus dominicus de casatis ducentis mediam libram, de casatis centum solidos quinque, de casatis quinquaginta unciam unum, et dimidiam
    «Et faciant biduanas atque eorum homines in eorum casatis, vel qui hoc facere possunt
    «Et qui redimere ipsas biduanas voluerit; fortiores Comites uncias tres; Mediocres denarios triginta, Minores solidum unum
  2. Un campione in ferro battuto di libra romana del VII od VIII secolo, posseduto dal chiarissimo prof. cav. Costantino Corvisieri di Roma, sopra un lato porta inciso in lettere romane la cifra numerica XX·IIII indicante la quantità dei solidi che formavano allora la libra romana. Questo campione rende il peso di grammi 317, peso leggermente diminuito per ossidazione del metallo.