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pesi proporzionali desunti dai documenti, ecc. 99

1,151 (quantità che formava quella libra) noi avremo grammi 345,30, che il Guérard, senza valide ragioni, riduceva a grammi 326,30, che era il peso attribuito da molti scienziati alla libra romana1.

Assunto Pipino al trono di Francia (752) nulla cambiò del sistema monetario merovingio fino all’anno 755 in cui promulgava a Vernon le sue nuove leggi, ordinando per la moneta, che da una libra d’argento a peso, che era la medesima libra usata sotto i merovingi, non fossero tagliati più di 22 soldi (264 denari), che di questi 22 soldi, uno fosse ritenuto dal monetiere per diritto di monetaggio, ed i residuali 21 soldi venissero restituiti al proprietario dell’argento. «De moneta constituimus similiter, ut amplius non habeat in libra pensante nisi viginti duo solidos, et de ipsis viginti duobus solidis monetarius habeat solidum unum et illos alios reddat2.

Inesplicabile senza dubbio sarebbe stata questa nuova divisione della libra che non era nè decimale nè duodecimale, se non avesse avuto lo scopo e l’utilità di potervi contemporaneamente computare due differenti libre, la merovingia divisa in 22 soldi e tagliata in 264 denari e la libra romana in 20 dei medesimi soldi e 240 dei stessi denari. Che la libra romana (per due soldi più debole della libra merovingia e del valore di 6 soldi di 40 denari) abbia corso nelle Gallie da Pipino fino all’epoca della riforma di Carlo Magno, ci è incontestabilmente dimostrato dal testo della decretale d’Herstal del 779, periodo del soldo di 40 denari, e dalla nuova tassazione della legge salica, si quis alterum «leporem clamaverit» ducentis quadraginta denariis, qui faciunt solidos sex, cupabilis judicetur3; per il qual fatto ci è per-

  1. Guérard, Op. cit. p. 412. «Le denier mérovingien qui pèse de fait 21 grains 2|3 (gramme 151) doit peser 20 grains 48|100 (1 gramme 088).
  2. Balutius, Capitul. I, p. 167: D. Boquet, T. V, p. 641.
  3. Balutius, Capitul. legis salicae ann. 798. Cap. IV.