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18 francesco gnecchi

l’ingresso di un tempio, traendosi dietro un ariete e tenendo nella sinistra la verga (pedum). Davanti all’ingresso del tempio un’ara accesa, ai piedi della quale un pollo. A sinistra un albero.

Diam. mill. 41. Peso gr. 46.500.

(Tav. I, N. 7).


Questo medaglione non è che una varietà (pel busto a sinistra) di quello descritto al N. 68 del supplemento al Cohen, il quale, quantunque appartenente a quel famoso amatore di belle monete che era il sig. Prospero Dupré, pare non fosse che di mediocre conservazione, se dobbiamo giudicare dall’incisione (tav. III del supplemento), dove manca la leggenda del rovescio e dove il pollo venne trasformato in un cagnolino. L’esemplare ora descritto è un perfetto fior di conio, e se non vi esistessero alcune macchie d’ossido sarebbe una vera perfezione.


15. Medaglione di Bronzo. — Dopo Coh. 553.

D/ — HADRIANVS AVGVSTVS

Busto laureato a destra col paludamento.

R/ — S P Q R AN F F HADRIANO AVGVSTO P P (Senatus populusque romanus annum faustum felicem Hadriano Augusto patri patriae) in quattro righe in una corona di quercia.

Diam. mill. 39. Peso gr. 44.

(Tav. I, N. 5).


Una simile moneta (simile pel rovescio ma col busto nudo) è data dal Cohen in quella categoria speciale che formò al regno d’Adriano, sotto il titolo di Gran Bronzi senza S C, i quali poi nella seconda edizione vennero messi nell’unica serie, e segnati dubitativamente Petit médaillon ou grand bronze. Difatti, se si deve giudicare dal disegno che se ne dà (diam. 34 mill.), anche senza conoscerne il peso, si deve giudicare la