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Pagina:Rivista italiana di numismatica 1893.djvu/369

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320 nicolò papadopoli

esclusivamente monete di poco valore, che portavano effigie e nomi tali da poter essere facilmente confuse colle migliori di altri paesi.

È vanto della mia raccolta un bel pezzo d’argento, forse il più importante fra quelli battuti a Pomponesco.


[immagine da inserire]


1. Argento (peso grammi 12.78).

D/ — Busto del principe a destra in un cerchio di perline: • IVLIVS • CAESAR GON - MAR • S • R • IMP • PR - IIII.
R/ — Croce ornata fiorita, nel mezzo H: entro un cerchio di perline: SIT - NOMEN - DOMINI - BENEDICTVM.

Fu pubblicato dall’esimio signor Eugenio Demole1 conservatore del Gabinetto numismatico della città di Ginevra, traendolo dal disegno esistente in un manoscritto (Probierbuch), dove sono notati i saggi eseguiti nella zecca di Zurigo sopra monete svizzere e forestiere. Il disegno corrisponde esattamente alla mia moneta, la quale imita in modo tale il franco di Enrico III re di Francia da ingannare chiunque non legga le iscrizioni.

La differenza sta nell’intrinseco, perchè secondo

  1. Demole E., Monnaies inèdites d’Italie figurées dans le livre d’esssai de la monnaie de Zurich. Bruxelles, 1888, pag. 19, tav. II, n. 8.