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494 | alfredo comandini |
gnome del deputato cui la medaglia è assegnata. Non si dà la medaglia se non quando la elezione è stata convalidata. La consegna della medaglia viene fatta dalla Questura della Camera contro ricevuta; la medaglia è in oro; costa L. 23, ed è data gratuitamente al deputato, computandosi la spesa a carico del bilancio della Camera. Chi la perde, può averne un’altra, ma a proprie spese.
Le medaglie dei Deputati, e dei Senatori, sotto Carlo Alberto e nella prima legislatura del regno di Vittorio Emanuele II, erano d’argento, e del diametro di 55 mm. Non erano atte a portarsi, e fino dal 1851 furono distribuite del diametro di 20 mm., in oro, con maglietta. Nei primi anni del Risorgimento nella maglietta era infilato un nastro di seta dai colori nazionali; ma essendo prevalso l’uso di portare la medaglia, anziché all’occhiello dell’abito o sul petto, appesa alla catenella dell’orologio, il nastro di seta non fu più distribuito.
Una volta il nome e cognome del deputato erano incisi a mano sul rovescio; ora sono coniati. Questa innovazione fu introdotta nel 1886.
Le medaglie sono incise nella zecca di Roma, dal regio incisore Cav. Speranza, ed ivi coniate.
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Chiuderemo questa rivista con due medaglie private, personali.
La prima è quella fatta coniare da Monsignor Luigi dei conti Pila Carocci. Il Pila Carocci è uno dei più anziani e distinti prelati della Curia Romana, presso la quale è decano della Segnatura papale di Giustizia. Monsignor Pila Carocci compiva nel settembre 1890 il 50° anno di suo sacerdozio, e per tale lieta sua ricorrenza fece coniare la medaglia seguente:
40. Diam. mm. 52.
- D/ — Busto a sinistra, testa nuda, abito talare. In giro, da sotto: ALOISIUS COM. PILA CAROCCI PAT. SPO. AB.