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442 francesco di palma

Fu questo nuovo monumento acquistato (e favoritomi poi) dal Signor Quintilio Perini, gentile proprietario della farmacia Zanella di Rovereto, nel Trentino, tra la primavera del 1891, da un venditore di anticaglie in Genova.

Desso ha il tondello di millimetri venti ed il peso di sette decigrammi.

Colloco il detto tornese innanzi ad ogni altro perchè al Monforte, primo coniatore di moneta in Campobasso, non doveva, per una certa reverenza verso il re che gli dava facoltà di batterla, tornare gradito l’uso d’emblemi troppo vivi e fastosi, e perciò si vedono ai lati del tempio due bisanti e sul dritto e sul rovescio la sola epigrafe che ricorda Campobasso. — Se si tien calcolo poi di quel naturale ordine delle azioni pel quale prima ci diamo ad imitare, poscia a creare, ed un certo senso di politica e di naturale ritrosia, che in ogni passo iniziale c’induce a nascondere il nome ed i segni che lo adombrano, per vedere quale accoglienza ha l’opera nostra, avremo, con probabilità di certezza, un punto d’appoggio per affermare questo il primo tornese della zecca campobassana che quivi cominciò la serie di tale monetazione.

Viene secondo il tornese edito da me nell’aprile di due anni fa su cui è impresso:

D/ – + ★ CAMPIBASSI ★ Croce.
R/ – ★ CAMPIBASSI ★ Tempio avente ai lati due gigli, emblema dei re francesi, dai quali Monforte vantavano la discendenza1.

Questo tornese è di deciannove millimetri di diametro e, correggendo un errore ficcato nelle varie

  1. Di Palma F., Moneta inedita di Campobasso.