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jacopo iii mandelli conte di maccagno, ecc 475

Il borgo di Maccagno, feudo principale dei Mandelli, ebbe l’onore della zecca. Di tale privilegio fu insignito il Conte Jacopo III Mandelli, nato nel 1582 di Tazio Mandelli e Lucrezia Beolca, dall’imperatore Ferdinando II, il quale per importanti servigi a lui prestati, nominavalo inoltre ciambellano e vicario imperiale. Col diploma 16 luglio 1622, dato da Presburgo, questo imperatore concedevagli per sè e suoi discendenti la facoltà di battere moneta: " Officinam monetariam fabricandi et extruendi cudendique sive cudi faciendi monetam auream et argenteam, et aeream cuiuscumque generis et valoris, armorum suorum insiniis et nominis ac cognominis inscriptione signatam „1.

Tale facoltà della quale, come vedremo dalle monete, quel conte non indugiò di approfittare, venne poi confermata ai successori di lui dagli imperatori Ferdinando III e Leopoldo I, ma sembra ch’egli soltanto n’abbia fatto uso. Morì questo conte nell’anno 1645, ed il feudo di Maccagno restò in possesso dei Mandelli fino al io dicembre dell’anno 1692, in cui il conte Giambattista Mandelli lo vendette al conte Carlo VI Borromeo di Renato.

Portavano i Mandelli per arme di rosso con tre leopardi d’oro. Bartolomeo Cassaneo2 afferma che tale arme, analoga a quella della reale Casa d’Inghilterra, fosse stata ad essi concessa da Odoardo III e confermata da Riccardo II.

Per ciò che riguarda le monete della zecca di Maccagno troviamo le più antiche notizie di esse in una tariffa d’Anversa dell’anno 16333, la quale riporta tre zecchini del conte Mandelli, colla falsa denominazione di fiorini d’oro della Mirandola4.


  1. Noi pubblichiamo soltanto la parte del Diploma che riguarda alla concessione della moneta, sperando che l’intiero documento verrà presto fatto di pubblica ragione dal chiarissimo prof. cav. Tettoni in un’opera ch’egli tiene in pronto per la stampa. E gli porgiamo pubbliche grazie della gentile comunicazione che volle farcene per mezzo del cav. Maggiora Vergano.
  2. Catalogus gloriae mundi, Venetiis, 1569.
  3. Ordonnancie ende Instructie voor de Visselaers, ossia: Decreti ed istruzioni per i cambiamonete.
  4. Vedansi più avanti n. 6, 8 e 9.