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Pagina:Rosselli - Scritti politici e autobiografici, 1944.djvu/186

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intiera armata fascista su cui grava il peso della disfatta di Guadalajara.

Non si può pretendere da Hitler l’accettazione passiva dell’insuccesso probabilmente definitivo di Franco e dei possenti aeroplani da bombardamento tedeschi di fronte a Bilbao, quando da quell’insuccesso dipende non solo l’esito della lotta in Spagna, ma, per la mancanza del ferro e di altre materie prime, anche il riarmo tedesco e quindi anche l’esito della futura guerra europea.

C’è una logica in tutte le cose umane, c’è una logica anche nella politica. Prima o poi l’assurdo doveva esplodere.

Il nuovo ciclo provocatorio fascista viene dopo due mesi di vani, disperati sforzi contro Bilbao; dopo il risveglio dell’opinione inglese e della Lega. L’attenta considerazione degli avvenimenti ultimi rivela il disegno premeditato.

Certo, i singoli incidenti sono fortuiti. Ma la serie degli incidenti non si è verificata a caso. Essa è il prodotto di una fredda volontà Roma-Berlino, di un accordo preciso, di un calcolo raffinato. Nel Mediterraneo, su cui così gelosamente veglia ormai l’Inghilterra, si è voluto che sparassero cannoni tedeschi, in luogo di cannoni italiani. Così e non altrimenti si spiega l’atteggiamento strano tenuto da Mussolini dopo l’incidente di Palma di Maiorca (città ribelle), dove sei ufficiali di marina italiani sono morti in seguito allo scoppio di una bomba caduta sul ponte di una nave

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