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mercantile («Barletta»), nel corso di un bombardamento operato da aeroplani repubblicani.

Il bombardamento è avvenuto il 24. Un primo comunicato, apparso il 28, sui giornali fascisti, e datato St-Jean-de-Luz, parla di un bombardamento avvenuto il 27 su navi «da guerra» italiane. Il giorno successivo la stampa fascista rilancia più diffusamente la notizia attraverso un lungo comunicato del «Deutsche Nachrichten Buro» (l’agenzia nazionalsocialista). Il bombardamento è riportato al 24.

Ancora più strano che solo attraverso quel comunicato tedesco si dia notizia della protesta Grandi al Comitato di non-intervento, quasi Grandi fosse l’ambasciatore di Hitler e gli ufficiali morti fossero tedeschi e non italiani.

Finalmente il 30 maggio i giornali fascisti pubblicano in prima pagina degli articoli nei quali si avverte che l’incidente, che sarebbe avvenuto a due riprese, il 24 e il 26, «non è chiuso», ma in cui si insiste sopratutto sulla indignazione tedesca e sulle misure che intende prendere la Germania per evitare il ripetersi degli incidenti. Notizia viene data dell’avvenuto scambio di telegrammi fra il comandante della squadra navale tedesca nel Mediterraneo e Prieto, ministro spagnolo della Difesa, dai quali balza evidente il proposito di creare l’incidente.

Le navi tedesche addette al controllo spareranno contro aerei governativi spagnoli che le sorvolassero, avverte l’ammiraglio. Prieto replica che le navi ad-


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