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atto quarto | 51 |
nuova sul loro acceso furore e riconducili al dovere. Perdonami il giudizio che la collera mi fe’ pronunziare sul tuo viso; perocchè la mia collera era cieca, e la imaginazione mia, che non vedeva che traverso al sangue, ti fe’ sembrare ai miei occhi più spaventoso che non sei. Oh! non dirne altro; affrettati a far rientrare nel mio palagio gl’irritati lordi. La parola, per scongiurartene, è troppo lenta; corri più celere di lei. (escono)
SCENA III.
La stessa. — Dinanzi al castello.
Arturo comparisce sulle mura.
Art. Il muro è alto; e nondimeno vuo’ saltar giù. — Oh buona terra, abbi pietà di me; non farmi male! — Pochi mi conoscono o nessuno; e se qualcuno anche vi fosse, queste vestimenta da mozzo di vascello mi renderebbero irreconoscibile. — Temo;..... nullameno m’arrischierò. Se posso toccar la terra senza danno troverò mille nuovi mezzi per fuggire. Tanto vale il morire fuggendo che il restar qui per esservi ucciso. (salta dai baloardi) Oimè! Il cuore di mio zio animava questi sassi Cielo, prenditi la mia anima, e tu, Inghilterra, dà pace alle mie ossa!
(muore; entrano Pembroke, Salisbury e Bigot)
Sal. Signori, io andrò a trovarlo alle sepolture di Santo Edmondo; là è la nostra salvezza, e dobbiamo prender questa felice occasione che ci si offre in tempi sì pericolosi.
Pem. Chi vi recò quella lettera per parte del cardinale?
Sal. Il conte di Meluno, nobile signore di Francia, che in un segreto colloquio mi assicurò il favore del Delfino, con maggiori particolari che in questo foglio non se ne contengano.
Big. Ebbene, dimani andiamo da lui.
Sal. Partiamo piuttosto ora; perocchè, miei lordi, avremo due lunghi giorni di cammino prima di raggiungerlo.
(entra il Bastardo)
Fil. Son lieto d’incontrarvi anche una volta, irati lordi! il re, e vi parlo in suo nome, chiede tosto la vostra presenza.
Sal. Il re si è tolto da sè ogni diritto su di noi: il nostro onore è puro e non servirà di velo al suo mantello contaminato di sangue. Noi non seguiremo i suoi passi che lasciano, dovunque li volge, orme di delitto. Riedi a lui, e digli che tutto ci è noto.
Fil. Quali che si siano i vostri pensieri, converrebbe usare nelle parole maggior temperanza.