Pagina:Rusconi - Teatro completo di Shakspeare, 1859, V-VI.djvu/111

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ATTO TERZO


SCENA I.

L’Abbazia di Bury.

Entrano per comporre il parlamento il re Enrico, la regina Margherita, il cardinal Beaufort, Suffolk, York, Buckingham ed altri.

Enr. Stupisco di non vedere ancora milord di Glocester: ei non soleva un tempo mostrarsi ultimo... qual che si sia il motivo che lo tiene oggi lontano da noi.....

Mar. Non potete voi dunque vedere, signore, o non volete osservare lo strano cambiamento operatosi in tutta la sua persona; con quali raggi di maestà ei s’attornia ora; qual arroganza splende ne’ suoi sguardi; e quanto, rinunziando al titolo, e conservando il potere, egli è divenuto imperioso e dispotico? Io rammento il tempo in cui egli simulava dolcezza e affabilità: e se uno sguardo della regina scendeva allora sopra di esso, inchinandosi con rispetto egli era tosto a’ di lei piedi: e tutta la corte ammirava la sua sommissione e la sua cortesia. Ma ora s’io a lui mi mostro, e che ciò avvenga nel mattino in cui due eguali che si incontrano invocano l’uno sopra l’altro le benedizioni del giorno, ei volge altrove la sua fronte altera, o affissandomi con occhio di collera passa oltre con fierezza, sdegnoso di farmi l’ossequio che mi compete. L’impotente collera degli animali deboli non è notata; ma gli uomini più arditi tremano allorchè il leone rugge; e Glocester in questo regno non è personaggio volgare. Pensate che voi solo siete per sangue più nobile di lui, e che la stessa forza che vi facesse discendere, lo farebbe salire. Con tal considerazione parmi che, riflettendo sul cupo cruccio che egli nutre in silenzio e sopra la poca distanza che una sola vita mette fra un’anima ambiziosa e un diadema, sarebbe contrario alla politica il lasciarlo avvicinarsi di troppo alla vostra real persona l’ammetterlo più a lungo ne’ vostri consigli segreti. Valendosi di un’astuta popolarità egli si è fatto un partito potente nelle Comuni, e al primo segno della sua ribellione non sarebbe impossibile che tutto il popolo lo seguisse. Noi siamo nella primavera, signore, in cui la radice delle erbe malefiche non è an-