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306 VITA E MORTE DEL RE RICCARDO III

guidati dall’imbelle Richemond. — Il giorno non e per anche vicino. Vieni meco a percorrer le tende: vo’ compiere le parti di spia, e udire se v’è alcuno de’ miei soldati che abbia intensione di abbandonarmi.

(escono; Richemond si sveglia; entrano Oxford ed altri)

I lòrdi. Buon giorno, Richemond!

Rich. Vi chieggo perdono, signori, e vigili ufficiali, se sorprendete un neghittoso nella sua tenda.

I lòrdi. Come avete dormito, milord?

Rich. Del più dolce sonno, e fra i sogni più felici, che entrassero mai in un cervello; ciò durò dall’istante in cui mi lasciaste infino ad ora, miei lórdi. Ho creduto vedere le ombre di tutti gli sfortunati che Riccardo ha fatto uccidere, entrare nella mia tenda, e gridarmi: vittoria! Vi giuro che il mio cuore è ben gaio per sogno così fortunato. Che ora è, signori?

I lòrdi. Le quattro stan per suonare.

Rich. Allora è tempo di armarsi, e di dar gli ordini pel combattimento. (s’avanza verso i soldati) Non aggiungerò nulla a quello che vi ho detto, miei cari concittadini: il tempo e le circostanze mi vietano più lunghi discorsi. — Ricordatevi soltanto di ciò. — Dio e la giustizia delia nostra causa combattono per noi. I santi del Cielo e le ombre sdegnose delle vittime oppresse da Riccardo uniscono i loro voti ai nostri, e stanno schierati dinanzi al nostro esercito come un baloardo invincibile. Tranne il solo Riccardo, quelli che noi andiamo a combattere augurano a noi la vittoria, prima che a quegli di cui seguono lo stendardo: perocchè qual è il loro capo? Voi lo sapete, prodi guerrieri. Un tiranno sanguinoso, un barbaro omicida. Un re salito sul trono versando sangue, e che vi si mantenne continuando a versarne; un uomo che non è giunto alla corona che con perfidia, e che trucidato ha quei medesimi che aiutato lo avevano ad usurparla. Una pietra impura e vile che non è divenuta splendida che per l’aureola che l’attornia, e che procede dal trono, in cui il delitto l’ha posta. Un uomo che fu sempre il nemico di Dio: e poichè voi combattete un nemico di Dio, Dio non mancherà nella sua giustizia di proteggervi. Se incorrete gravi pericoli per abbattere il tiranno, il tiranno una volta abbattuto diverrete lieti di una bella pace. Se combattete i nemici della vostra patria, la felicità della vostra patria, l’abbondanza dei beni vi compenseranno con usura dei vostri travagli. Se lottate per difender le vostre spose, sarete ricevuti da esse con gioia nei vostri lari, e salutati vincitori. Se ricomprate i vostri figli dalla spada della