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sia vero, io non mi becco il cervello per provarlovi, che ognuno a suo grand’agio, qualor cieco non sia veder sel puote. E chi non crede a me, non merta fede, e chi dice al contrario, se ne mente per la gola, ch’è lo stesso che dir bugia. Ma uscianne una volta di questo gineprajo, che Virgilio non accorda si trattenesse tanto Enea con Didone in far all’amore, quanto io con questa faccenda dondolo la Mattea, e venghiamo a’ ferri, che poi s’ella non ha capo, avrà piedi; oh? tirala innanzi quella tua carretta, conciossiacosaché questa ragione mi par qualcosa, sebbene ella non m’empie affatto, che al corpo d’una cicala senza capo e’ non si vuol camminare. Mi venga il fistolo, se tutti que’ che in bel cerchio d’intorno mi stanno, or’ ora hanno il capo a bottega, che vuol dire la stessa faccenda, secondo Galeno, quanto non avere il capo in capo e pure camminano. Orbè, vedete, s’io ho delle ragioni a carra? e se non volete accordare ch’io men abbia, io me la piglio io, ch’è come volere una cosa per forza,

che alla fin fine val men d’una scorza.

Oh! s’ella non ha capo, dirà taluno: buona notte: la bella cosa affè la dee essere? flemma, Messeri, che la soverchia fretta fa sdrucciolare, e perciò il nostro collotorto di Messer lo Giudice dal Palagio della Ragione a sentenziare ogni reo, l’ha per sempre sban=

deggiata