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capitolo xvi. - la partenza pel polo 153


— Sorprendente! esclamò Bisby. Mi sembra però, che non potrete portare con voi molte provviste.

— Ho tutto calcolato, disse Wilkye, e potrò portare con me i viveri necessari per quaranta giorni.

— Ma non potete caricarvi di una grossa provvista di petrolio.

— Mi basteranno cento litri, Bisby, poichè le prove fatte hanno dimostrato che dieci sono sufficienti per una marcia di cento miglia.

— Ma se il viaggio si prolungasse?

— Scioglieremo la macchina e saliremo sui bicicletti. Basta adattare alle ruote i manubri e le selle.

— Ma non potrete caricarvi di alcun peso.

— Se sarà necessario abbandoneremo tutto, le coperte, la tenda, perfino le armi per portare con noi cinquanta o sessanta chilogrammi di viveri. Anche senza la macchina a vapore, noi che abbiamo fatto le nostre prove potremo percorrere, in media, cento miglia al giorno.

— Ma se vi piomba addosso l’inverno, come potrete avanzare in mezzo alle nevi?

— Siamo al principio dell’estate e spero di essere di ritorno prima della fine. Volete che impieghiamo tre mesi, per percorrere tremila miglia?

— Uhm! fe’ il negoziante, scuotendo il capo. Io ho dei sinistri presentimenti, Wilkye.

— Ed io nessuno, Bisby. Io sono certo, convinto, di trionfare sopra tutti gli ostacoli, e di spiegare la bandiera dell’Unione al polo australe.

— Ve lo auguro di cuore, amico mio.

— Orsù, prepariamo il nostro corredo.

Fece aprire una cassa di grandi dimensioni ed estrasse una quantità di cassette accuratamente numerate, che visitò minutamente.