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Il tradimento. 105

— Raggiungiamo la sponda, Sao-King.

— Dovremo attraversare un lembo della foresta.

— Una marcia di quindici o venti minuti non ci darà fastidio, — rispose il giovane.

— Seguitemi, signor Ioao. —

Abbandonarono la foce del fiume non permettendo il terreno di seguirne la riva e rientrarono nella foresta procedendo quasi a tentoni, in causa della profonda oscurità che regnava sotto quelle immense foglie.

Procedevano con precauzione, non già perchè temessero l’incontro di qualche belva, non essendovi animali feroci nelle isole dell’Oceano Pacifico, ma per evitare qualche sorpresa da parte dei selvaggi della piroga.

Di tratto in tratto Sao-King, sempre sospettoso, si arrestava per ascoltare, poi riprendeva il cammino muovendo le fronde con leggerezza e cercando di non far scrosciare le foglie secche che tappezzavano il suolo.

Stavano per giungere alla spiaggia, indicata dal frangersi delle onde, quando il chinese si arrestò bruscamente, dicendo a Ioao:

— Un fuoco!

— Lo vedo, — rispose il giovane. — Che gli uomini della piroga si siano accampati qui?

Sao-King non rispose. Si era gettato al suolo ed aveva armato il fucile, mettendosi a strisciare come un serpente.

In mezzo alla foresta, a circa duecento metri, un fuoco brillava spargendo all’intorno una luce rossastra. Alcune ombre umane si agitavano intorno alla fiammata, ma non si potevano ancora distinguere stante l’intrecciamento dei rami dei rotangs.

— Chi credi che siano? — chiese Ioao, fermando il chinese.

— Dei selvaggi di certo, — rispose il chinese.

— Quelli della piroga?

— Non posso saperlo per ora.

— Vuoi andare a vederli?

— È necessario, — rispose Sao-King, la cui fronte si era oscurata. — Questi isolani non hanno l’abitudine di passare la notte presso il fuoco, anzi dopo il tramonto si ritirano subito nelle loro capanne.

— Che cosa temi?

— Io non lo so, tuttavia non sono tranquillo, signor Ioao. A meno che non si tratti...

— Di che cosa?

— D’un banchetto di carne umana.

— Lasciamoli a divorarsi in pace il ributtante arrosto.

— No, signor Ioao, voglio vedere chi sono quegli uomini e che cosa fanno. Gettatevi a terra e procediamo cautamente. È carico il vostro fucile?

— Sì, Sao-King.