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Combattimento terribile. 41

— Se non ci fossero le palle a punta, a quest’ora sarebbero giunti già qui!

Sembrano tigri scatenate.

— Che cosa chiedono?

— Di venire ricondotti in China, — disse il bosmano.

— Se al capitano preme salvar la sua nave, si arrenda alla loro domanda.

Questo è il mio consiglio.

— Glielo riferirò, signore. Non cercate di alzarvi perchè le palle cominciano a fioccare anche qui e confidiamo nelle nostre armi. —

Mentre si scambiavano quelle parole, la lotta si era impegnata ferocissima d’ambe le parti.

I chinesi che erano armati di fucile, quantunque pochissimi, avevano aperto il fuoco contro il castello di prora ed il cannone che avevano messo in batteria aveva tuonato due volte danneggiando, col primo colpo, l’albero di trinchetto e col secondo uccidendo tre uomini.

I marinai rispondevano però vigorosamente, cercando di snidare i chinesi dal cassero.

Tiravano contro gli artiglieri che servivano il pezzo inopportunamente abbandonato dal capitano e contro tutte le teste pelate che si mostravano sopra la trincea.

Parecchi chinesi erano caduti, però gli altri, lungi dallo spaventarsi, resistevano tenacemente, incoraggiandosi con clamori sempre più feroci.

Era però da temersi che avrebbero finito coll’avere la peggio, se non avessero trovato il modo di spingersi all’assalto.

I numerosi fucili dell’equipaggio non avrebbero tardato a trionfare.

Le cose erano a questo punto, quando il bosmano, a rischio di ricevere una palla nella testa, potè raggiungere il comandante.

— E dunque? — chiese questi, scaricando il suo moschetto contro uno degli artiglieri.

— Il commissario è tornato in sè, ma è così debole da non potersi alzare.

— Non vuole tentare nulla per calmare quei dannati?

— Non lo può.

— Che i pesci-cani lo divorino presto!

— Mi ha incaricato di darvi un consiglio.

— Parla.

— Di cedere e ricondurre i chinesi a Macao.

— Ecco come sono questi agenti governativi — disse il gigante, con ironia. — Fortunatamente comando io a bordo e non mi lascerò imporre da nessuno.

— E se i chinesi non cedono? — chiese il bosmano.

— Li uccideremo tutti, Francisco.