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I selvaggi. | 69 |
Come Sao-King e l’argentino avevano detto, la loro imbarcazione era costituita da due piroghe lunghe non meno di quindici metri, scavate nel tronco di due colossali alberi, colle punte molto rialzate e collegate da un largo ponte.
Portavano un unico albero, formato da due lunghi bambù rovesciati ad un angolo e sorreggenti una vela triangolare formata di vimini e di foglie intrecciate.
Sul ponte si vedevano dieci o dodici selvaggi, quasi interamente nudi, di statura alta, dai lineamenti regolari e dalla pelle oscura come quella dei malesi, a riflessi rossastri.
Tutti erano tatuati in nero, e nelle capigliature, assai folte ed arricciate, portavano dei lunghi pettini di legno.
Vedendo l’Alcione, avevano impugnate le loro armi consistenti in archi, in mazze enormi e piccole lance dalla punta d’osso.
— Pare che si preparino ad assalirci, — disse Ioao, il quale aveva preso un fucile, mentre Sao-King puntava il pezzo del cassero. — Che osino tanto?
— Ora lo vedremo, — rispose l’argentino, con voce tranquilla. — Non saranno certamente loro che avranno la pretesa di salire sulla nostra nave e di metterci allo spiedo. Abbiamo polvere e palle per tutti.
I selvaggi giungevano con furia, agitando le loro armi e mandando grida assordanti.
Giunti presso l’Alcione, virarono di bordo e si misero a seguirlo, reclamando, con gesti imperiosi, di abbassare la scala.
— Vogliono salire, — disse Sao-King, il quale si era curvato sulla murata.
— Li comprendi tu? — chiese l’argentino.
— Sì, conoscendo io molti dialetti degli isolani dell’Oceano Pacifico.
— Che cosa vogliono adunque?
— Ve lo dissi già; salire a bordo.
— Prova a parlamentare e persuaderli a lasciarci proseguire per la nostra via, se non vogliono fare conoscenza coi nostri cannoncini.
I selvaggi cominciavano ad impazientirsi. Colle loro mazze percuotevano poderosamente i fianchi della nave e qualche freccia si era piantata nella vela di trinchetto.
Sao-King s’armò prudentemente d’un moschetto e dopo d’aver reclamato un po’ di silenzio, chiese:
— Che cosa volete dagli uomini bianchi?
— Salire! — urlarono tutti.
— Non possiamo fermarci.
— Lancia una fune e noi vi raggiungeremo, — disse il comandante della piroga, un bel vecchio che portava fra i capelli una penna rossa.
— E quando sarete saliti che cosa farete?