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78 Capitolo Undicesimo.

quella di Latai, più vasta ed a tramontana quella di Amargura, tutte abitate da tribù bellicose e soprattutto ladre.

L’Alcione, spinto dal vento, era andato ad ancorarsi all’imboccatura del largo golfo, fra le coste orientali di Vavau e quelle meridionali di Pagai-Modu, a circa mezza lega dal falò che ardeva presso le scogliere.

Udendo quei clamori assordanti, scoppiati improvvisamente e quasi subito cessati. Ioao e Sao-King, s’erano precipitati verso i cannoni, credendo che gli abitanti si preparassero ad assalirli, mentre l’argentino e Cyrillo disponevano frettolosamente le armi lungo la murata del cassero, pronti a servirsene.

Nessuno ignorava la sorte tremenda toccata a tante navi e avevano ben ragione di temere un attacco notturno.

Non vedendo però comparire nessuna scialuppa sullo specchio d’acqua che si estendeva intorno alla nave, cominciarono a rassicurarsi.

— Che abbiano voluto, con quelle urla, salutarci? — si chiese il signor de Ferreira, accostandosi all’ufficiale argentino, il quale scrutava le spiagge vicine.

— Può darsi, — rispose questi. — Tuttavia vi assicuro che non mi sento molto tranquillo. Io non so spiegarmi per qual motivo si trovino qui dei selvaggi ad un’ora così avanzata. Sappiate che sono le due antimeridiane.

— Avranno forse veduta la nostra nave prima del tramonto del sole e ci avranno attesi.

— È impossibile che l’abbiano scorta, — disse l’argentino. — Eravamo troppo lontani.

— E che cosa volete concludere?

— Io non so, eppure mi torna sempre alla memoria quel punto luminoso scorto sull’oceano.

— Che qualcuno ci seguisse a molta distanza?

— È quello che pensavo io in questo momento, signor Cyrillo. Quella scialuppa o piroga che fosse, deve aver avvertiti questi selvaggi del nostro arrivo.

— Temete una cattiva accoglienza?

— Tutto si può attendere da questi antropofaghi, signor Cyrillo.

— Eppure non potevamo poggiare su alcuna terra.

— Se fossimo andati alle Figi sarebbe stato peggio, signor Cyrillo.

— Cercheremo di abbreviare il nostro soggiorno su quest’isola. Ci limiteremo a rizzare un albero di trinchetto, poi ce ne andremo.

— E per farlo ci occorrono degli aiuti. Noi soli non potremmo riuscire a compiere un simile lavoro.

— Certo, Vargas, e chiederemo dei soccorsi a Tafua.

— Se è ancora vivo.

— Se fosse morto non mi fiderei a sbarcare.