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capitolo xi. — il campo degli apaches. 215

Il capo indiano, rassicurato da quell’atto che metteva i visi-pallidi in sua piena balìa, non volle mostrarsi da meno di quegli stranieri che avevano in lui tanta confidenza, e gettò a terra la sua lancia e il suo tomahwah, dicendo:

How! How! — (Bene! Bene!)

Poi fece retrocedere di parecchi passi i suoi guerrieri, ed avvicinandosi vieppiù al messicano, disse con una certa nobiltà:

— Mio fratello viso-pallido è sotto la protezione del sackem Ba-da-ah-sciou-du e la sua capigliatura non correrà alcun pericolo. Suo fratello rosso lo invita a seguirlo nella tenda del consiglio e le sue parole saranno ascoltate come il canto del centrouztl (usignolo di prateria).

— E perchè no qui? — chiese Sanchez, che non si fidava del tutto e che non voleva farsi rinchiudere in una tenda, dove la fuga sarebbe stata quasi impossibile.

— Mio fratello viso-pallido mi ha detto che è leale come un cacciatore d’orsi, — disse il sackem. — Che cosa deve temere da suo fratello il Saltatore? E poi, chi ha fumato nel calumet dell’amicizia?

— Mio fratello il Saltatore ha torto di sospettare di me, — disse Sanchez. — Non ho scaricato or ora il mio rifle!

— Mio fratello bianco non mi ha compreso bene, quantunque la mia lingua non sia biforcuta. Mi segua nella tenda del consiglio, e dopo aver fumato il calumet di pace, gli accorderò il colloquio che desidera.

— Siamo con te, Sackem. —

Ad un cenno del capo, gli Indiani ruppero il semicerchio, lasciando nel mezzo un passaggio, e la piccola carovana, preceduta dal Saltatore, si avanzò nell’accampamento, dove altri dugento guerrieri, armati completamente, stavano presso ai loro cavalli, pronti ad accorrere in aiuto dei loro compagni.

Le mogli, le sorelle ed i figli dei guerrieri si erano ritirate sotto le tende; ma attraverso agli strappi delle pelli, si vedevano brillare i loro occhi e quegli sguardi non erano certo benigni.

Il Sackem si arrestò dinanzi alla tenda del consiglio, nel cui interno si erano radunati gli anziani della tribù ed i capi inferiori, in numero di quindici o sedici.