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il treno volante 11


Gli europei invece esportano in grande, trafficando contemporaneamente con l’Europa e con l’Asia.

Oltre a queste diverse razze, vi sono poi negri massai, vuagogo, indigeni dei Grandi Laghi, e vuanguana, i quali fanno i portatori, i barcaiuoli, i facchini e i servi; i cinesi dell’isola vi esercitano i mestieri più bassi ed i meno retribuiti.

Matteo ed il suo compagno, apertosi faticosamente il passo fra quella folla svariata che si addensava nella via, giunsero, poco dopo, dinanzi alla casa segnalata dal negro.

Come fu detto, l’abitazione era di forma quadrata, con muraglie massicce, nelle quali non si vedevano che strettissime feritoie, che le davano l’aspetto d’una piccola fortezza.

Sulla parte anteriore s’apriva una vasta bottega, pochissimo illuminata, dove si trovavano ammucchiati alla rinfusa i più disparati oggetti. Accanto ad una scatola di cedro o ad un corno di rinoceronte, vi erano pacchi di sapone francese e di fazzoletti inglesi; più discosti si scorgevano vasi d’argilla provenienti dall’Abissinia o da Mascate accanto a lampade a petrolio, a caraffe, ad anfore, a lunghe collane di corallo, ad abiti europei, turchi ed indiani appesi a chiodi; vasi cinesi mescolati, frammischiati confusamente con vasellame di rame di provenienza europea, con armi d’ogni specie, con tappeti persiani, con archi e frecce africane, con scudi di pelle d’elefante e d’ippopotamo. Era insomma un vero bazar nel significato più preciso del vocabolo.

In mezzo a quel pandemonio d’oggetti così disparati, accoccolata su di un vecchio tappeto, i due amici scorsero un’indiana dalla tinta giallastra, dagli occhi neri come carboni, col corpo spalmato d’unguenti che emanavano un acuto odore d’incenso e di spezie, segnata da tatuaggi, ritinta di cinabro, d’antimonio e coperta d’abiti dai colori smaglianti e così larghi da non lasciar indovinare in alcun modo il suo corpo.

Veduta in quell’atteggiamento e perfettamente immobile, si sarebbe presa per una mummia indiana posta sulla soglia di qualche bizzarro museo.

L’indiana guardò sospettosamente i due stranieri, poi, presa