Pagina:Salgari - Il treno volante.djvu/99

Da Wikisource.

il treno volante 97


«Matteo, dagli un bicchiere di ginepro. Questo povero monarca ne ha bisogno.

El-Kabir, invece, fece offrire al negro una bottiglia intera, sapendo già con quale specie di ubbriacone aveva da fare. Con un bicchiere non si sarebbe nemmeno bagnata l’ugola.

Mentre il monarca si consolava del tiro giocatogli dal furbo teutone, bevendo a gran sorsi il contenuto della bottiglia, il treno aereo passava sopra il villaggio, trasportato dal vento e dalle eliche che erano state messe in funzione.

La popolazione intera si era riversata sulla piazza del mercato acclamando il monarca e salutando gli europei con battimani o con colpi di fucile a polvere. Alcuni si misero a correre in direzione del pallone, cercando di seguirlo.

Il Germania procedeva con tale velocità, che una mezz’ora dopo il villaggio non era più visibile, essendo scomparso dietro ai fittissimi boschi.

— Scendiamo — disse Ottone. — Non voglio spaventare troppo questo povero Sultano, tanto più che deve essere già ubbriaco.

— La bottiglia è quasi vuota — disse Matteo.

— Che gola! Ed il briccone resiste ancora con tutto quel ginepro che ha in corpo!

— E ne vorrebbe dell’altro.

— Gli regaleremo un paio di bottiglie che berrà assieme ai suoi ministri.

Avendo scaricato un quintale di zavorra, era necessario lasciar sfuggire un po’ di gas per poter discendere a cinquanta metri dal suolo, quanto era lunga la scala di corda.

La perdita non era molto grave, essendovi una considerevole provvista d’idrogeno nei cilindri di acciaio.

Il tedesco aprì le valvole dei quattro palloni centrali mentre le eliche venivano voltate orizzontalmente per affrettare la discesa.

Un momento dopo il Germania cominciava ad abbassarsi dondolandosi fortemente.

Esso scendeva in una piccola prateria cosparsa di macchie di