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Smarriti nella foresta vergine | 173 |
— Proviamo a fare dei segnali.
Alzò il fucile più che potè e lo scaricò. La fragorosa detonazione si ripercosse sotto le oscure boscaglie, facendo tacere di colpo gli ultimi cicalecci dei pappagalli, ma nessuna detonazione rispose.
Alonzo scaricò la sua, poi ascoltarono con profondo raccoglimento. Poco dopo parve a loro di udire un lontano sparo.
— Raffaele ha risposto! — esclamò Alonzo.
— Purchè non sia stato il lontano eco del grido di qualche fiera, — disse il dottore.
— Ripeterò il segnale.
Ricaricò il fucile e tornò a scaricarlo, ma questa volta invano tesero gli orecchi.
— Fermiamoci qui, — disse il dottore. — Se don Raffaele ci ha risposto, ci troverà. Gl’indiani sono famosi nel cercare le orme e non si smarriscono mai nelle selve.
— Ma, — disse il giovanotto alzando il capo, — che foresta è questa?
— Perchè?
— Non vedete che tutti questi alberi sono moribondi?
Il dottore alzò a sua volta il capo e agli ultimi bagliori del crepuscolo vide infatti che tutte le palme