Pagina:Salgari - La Città dell'Oro.djvu/60

Da Wikisource.
52 la città dell'oro

il Suapure, l’Arauca, l’Apure, il Guarico, il Marciapuro, il Cucivero, il Cauca, il Coroni, i quali tutti hanno trecento, quattrocento e perfino settecento miglia di lunghezza.

È pure ricco di cascate, alcune delle quali sono superbe come quelle di Maipuri, di Ature o di Quituma, ma non impediscono sempre agli indiani che sono arditi battellieri, di superarle.

Come tutti i grandi fiumi, anche l’Orenoco ha le sue piene periodiche, ed una straordinaria ogni venticinque anni che è doppia di quella ordinaria. Non cresce però rapidamente come certi altri, ma con una lentezza estrema, avendo poca pendenza.

Il suo innalzamento dura cinque mesi, non crescendo che d’un dito ogni ventiquattro ore; per altri cinque decresce e due mesi rimane stazionario, uno nella sua massima piena ed uno nella sua massima decrescenza. Nelle piene allarga le sue sponde formando in certi luoghi dei veri golfi come presso Uruana dove raggiunge un ampiezza di venticinque leghe, mentre ordinariamente non ha che quattro o cinque miglia.

Un numero immenso di tribù per lo più ostili agli uomini bianchi e sempre in guerra fra di loro, abitano le sponde e gli affluenti dell’Orenoco. Accennarle tutte non basterebbero venti pagine, tanto sono numerose.