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Il Capo Flora 221

temevano di vederla scomparire da un momento all’altro o di venire respinti da banchi di ghiaccio, per quanto non se ne vedessero, almeno pel momento, in alcuna direzione.

La Stella Polare s’accostava lentamente, correndo bordate. Il capitano Evensen, non meno commosso degli altri, comandava la manovra con voce più rimbombante del solito, mentre S. A. R. e Cagni interrogavano l’orizzonte coi cannocchiali. Essendovi ancora della nebbia verso il nord, non si poteva sapere se la baia che si estende dietro il Capo Flora era bloccata dai ghiacci o sgombra.

Non scorgendosi però al largo che dei ghiacciuoli di nessuna importanza, vi era da sperare di poter trovar anche dietro il Capo, un ancoraggio sicuro, almeno provvisoriamente.

Di miglio in miglio che la Stella Polare s’avvicinava, la costa si delineava più distintamente. La nebbia, che a poco a poco si alzava, spinta da un freddo vento che soffiava da libeccio, permetteva di discernerla più chiaramente.

Era una costa assai elevata, tutta frastagli, con punte, insenature, promontorii, rocce, scogliere, ma non offriva più il desolante spettacolo che a prima vista era comparso agli occhi dei naviganti.

In lontananza si scorgevano bensì picchi nevosi in gran numero, e colline ancora coperte di ghiaccio, però verso la costa si vedevano delle alture verdeggianti, coperte di muschi d’un verde vivissimo, brillante, cosparse di fiorellini, d’un aspetto incantevole.

Entro le spaccature, nei valloncelli, in fondo alle piccole insenature vi erano distese di muschi e di licheni, ma non un albero, nè un pino, nè una betulla, nè un abete, nè il più piccolo cespuglio.

Questi alberi, che pur si trovano sulle coste della Siberia, che vegetano anche nei climi freddissimi, non nascono in quelle terre, che in un tempo, molto remoto certamente, vedevano germogliare rigogliose le palme tropicali!...

Su quelle spiagge infinite bande di uccelli marini, volteggiavano in tutte le direzioni. Le scogliere erano piene di lumme, uccelli che abbondano straordinariamente anche sulle isole dell’America del nord e sulle spiagge della Groenlandia, dove vengono anche chiamati bacalao bird.

Questi volatili nidificano a milioni intorno alle coste delle terre