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libro primo - capitolo v |
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si faceva. Ma veduta l’intimazione, incominciò a pensare come
assicurarebbe la cittá, e mandò a proponer al papa che, dovendosi introdur un sí gran numero di persone, quali sarebbono
convenute al concilio, era necessaria una grossa guarnigion
de soldati, la qual egli non la voleva dependente da altri
e non aveva da mantenerla del suo; per il che era necessario che, volendo Sua Santitá celebrar il concilio in quella
cittá, li somministrasse danari per il pagamento de’ soldati.
Al che rispose il pontefice che la moltitudine doveva esser
non di persone armate né professori di milizia, ma de ecclesiastici e litterati, quali con un solo magistrato, che egli averebbe deputato per render giustizia, con una picciola corte e
guardia, sarebbe stato bastante per contenerli in ufficio; che
una guarnigione de soldati armati sarebbe stata di sospetto a
tutti e poco condecente al luoco d’un concilio, che debbe
esser tutto in apparenza ed effetti di pace; e che, pure quando
vi fosse stato bisogno di arme per guardia, non essere di ragione che fossero in mano d’altri che del concilio medesimo,
cioè del papa che n’è il capo. Il duca, considerando che la
giurisdizione si tira sempre dietro l’imperio, replicò non voler
in modo alcuno che nella sua cittá sia amministrata la giustizia da altri che dalli ufficiali suoi. Il papa, prudentissima
persona, a cui poche volte occorreva di udir risposta non
preveduta, restò pieno di stupore, e rispose all’uomo del duca
che non si averebbe creduto dal suo patrone, principe italiano,
la casa del quale aveva ricevuti tanti benefici dalla sede apostolica, che aveva un fratello cardinale, doverli esser negato
quello che mai piú da nessuno li fu messo in controversia,
quello che ogni legge divina ed umana li dona, che né anco
li luterani li sanno negare, cioè l’esser giudice supremo degli
ecclesiastici, e quello che il duca non contrasta al suo vescovo,
che giudica le cause de’ preti in Mantova. Nel concilio non
dover intervenire se non persone ecclesiastiche, le quali sono
esenti dal secolare, cosí esse come le sue famiglie; il che
è cosí chiaro, che concordemente dalli dottori è affermato
eziandio le concubine de preti esser del foro ecclesiastico. Ed