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378 | l'istoria del concilio tridentino |
nell’instruzione del centurione Cornelio l’angelo disse che le
orazioni sue erano grate a Dio, prima che sapesse il sacramento del battesmo e li altri particolari della fede; e tutta
la casa sua, intentendo la concione di san Pietro, ricevette lo
Spirito Santo prima che fosse instrutta della dottrina de’ sacramenti; e dopo ricevuto lo Spirito Santo, fu da san Pietro
insegnata del battesmo, onde non avendone notizia alcuna,
potè riceverlo in voto. E il ladro in croce moribondo, illuminato allora solamente della virtú di Cristo, non sapeva de’
sacramenti per potersi a quelli votare; e molti santi martiri
nel fervore della persecuzione, convertiti nel veder la costanza
d’altri, e immediate rapiti e uccisi, non si può, se non
divinando, dire che avessero cognizione de’ sacramenti per
votarsi. Però esser meglio lasciar la distinzione alle scole, e
tralasciar di metterla nelli articoli di fede. A questo repugnava
la comune opinione, con dire che, quantonque le parole della
distinzione fussero nove e scolastiche, però si doveva credere
il significato esser insegnato da Cristo e aversi per tradizione
apostolica: e quanto agli esempi di Cornelio, del ladro e
martiri, doversi sapere che sono due sorti di voto del sacramento, uno esplicato e l’altro implicato, e questo secondo
almeno esser necessario; cioè che attualmente non avevano
il voto, ma l’averebbero avuto se avessero saputo: le quali
cose erano concesse dagli altri per vere, ma non obbligatorie
come articoli di fede. Ma queste difficoltá, dove non potevano
convenire, si rimettevano alla sinodo, cioè alla congregazione
generale.
Sí come avvenne anco del terzo articolo; il quale quantonque ognuno l’avesse per falso, imperocché tutti accordavano che, risguardando la necessitá e utilitá, il battesmo precede, ma attendendo la significazione, il matrimonio; chi guarda la dignitá del ministro, la confermazione; chi la venerazione, l’eucaristia; ma non potendosi dire qual sia piú degno senza distinzione, esser meglio tralasciar a fatto l’articolo che non può esser inteso senza sottilitá. Un’altra opinione era che si dovessero esplicare tutti i rispetti della dignitá.