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libro secondo - capitolo viii 379


Una media fu che all’articolo si aggiongesse la clausola, cioè «secondo diversi rispetti», la qual era piú seguitata; ma con dispiacere di quelli a chi non poteva piacere che la sinodo s’abbassasse a queste scolasticarie inette (che cosí le chiamavano) e volesse credere che Cristo introducesse queste tenuitá d’opinione nella sua fede.

Nel quarto tutti furono di parere che l’articolo fosse condannato; anzi aggionsero che era necessario amplificarlo, condannando specificatamente la dottrina zuingliana, qual vuole che li sacramenti non siano altro che segni, per quali li fedeli dalli infedeli si discernono, o vero atti ed esercizi di professione della fede cristiana, ma alla grazia non abbino altra relazione, se non per esser segni d’averla recevuta. Appresso ancora raccordarono che si dannassero cosí quelli che negano li sacramenti conferire la grazia a chi non pone impedimento, ma ancora chi non confessa la grazia esser contenuta nelli sacramenti e conferita non per virtú della fede, ma ex opere operato. Ma, venendo ad esplicare il modo di quella continenza e causalitá, ognuno concordava che per tutte quelle azioni che eccitano devozione s’acquista grazia, e ciò non nasce dalla forza dell’opera medesima, ma dalla virtú della devozione che è nell’operante, e queste tali nelle scuole si dice che causano la grazia ex opere operantis. Altre azioni sono che causano la grazia non per la devozione di chi opera o di chi riceve l’opera, ma per virtú dell’opera medesima. Cosí sono li sacramenti cristiani, per quali la grazia è ricevuta, purché nel soggetto non vi sia impedimento di peccato mortale che l’escluda, quantonque non vi sia devozione alcuna. E cosí per l’opera medesima del battesimo esser data la grazia ad un fanciullo che non ha moto alcuno d’animo verso quello, e parimente ad un nato pazzo, perché non vi è impedimento di peccato. L’istesso fa il sacramento della cresma e quello dell’estrema onzione, quando bene l’infermo abbia perduta la cognizione. Ma s’un averá peccato mortale, nel quale perseveri attualmente o vero abitualmente, per la contrarietá non riceverá grazia, non perché il sacramento non