Pagina:Sarpi, Paolo – Istoria del Concilio tridentino, Vol. I, 1935 – BEIC 1916022.djvu/417

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libro secondo - capitolo ix 411


pontefice e li vescovi, e secondo che succederá questa volta alli ammutinati, cosí o piglieranno animo di opporsi nelle altre occasioni, o si renderanno quieti e ubidienti.

Ispedito l’avviso a Roma, nelle seguenti congregazioni proposero li legati di reformar diversi abusi. il primo fu di quelli che, ricevuto un beneficio e titolo, non pigliano l’ordine sacro o la consecrazione rispondente a quello. Tutti detestarono l’abuso, laudarono che si rimediasse. Ma il cardinale Paceco disse che ogni rimedio sarebbe deluso, se non si levavano le commende e unioni, essendo chiaro che una cattedrale può esser commendata anco ad un diacono; e chi vorrá una parrocchiale senza ordinarsi in sacris, la fará unir ad un beneficio semplice che non ricerca ordine, e cosí la tenirá in consequenza di quello, senza esser consecrato. Le altre riforme furono sopra a diverse esenzioni dalle visite episcopali, dalli esamini loro, dalla cognizione delle cause civili, e dalla revisione del governo de ospitali, nel che credevano li legati acquistar la grazia dei vescovi allargando la loro autoritá; ma, come avviene a chi pretende ragione nel tutto, che resta offeso per la restituzione della metá, pareva (alli spagnoli massime) che li fosse fatto torto maggiore con rimediare ad alcune. Ma crescendo il numero di italiani che alli legati aderivano, li spagnoli si restrinsero a parlar piú riservatamente, tanto piú aspettando risposta da Roma sopra le proposizioni loro, essendosi scoperto che lá erano state remesse.

Il pontefice, ricevuto l’avviso, immediate scrisse a Venezia lettere efficacissime, ma insieme amorevolissime, al noncio suo per far ritornar li prelati, quali erano ancora quasi tutti in quella cittá; e dal noncio l’ufficio fu fatto con tal modo, che tutti ebbero per favore il far il viaggio, poiché si trattava tanto servizio del pontefice. Messe in consultazione con li deputati la censura de’ spagnoli, e il rimanente, che piú importava, ponendolo insieme con le altre cose prima avvisategli, riserbò alla deliberazione propria.

La congregazione delli deputati, ripensato lo stato delle cose, considerò che il partito proposto dalli legati era piú